Con la protesi d’anca mini-invasiva si torna a camminare prima, con meno dolore e meno complicazioni. Scopri perché è sempre più scelta, anche per gli over 65.
Protesi d’anca mini-invasiva: perché sempre più persone la scelgono
Negli ultimi anni, l’intervento di protesi d’anca è cambiato molto. Oggi è più sicuro, dura di più e consente un recupero più veloce.
La tecnica mini-invasiva è una delle novità più apprezzate. Richiede incisioni più piccole e rispetta meglio muscoli e tessuti. Per questo, chi si opera può tornare a muoversi prima e con meno dolore.
Questo tipo di protesi è adatta sia a chi vuole solo camminare meglio, sia a chi desidera tornare a fare sport. Anche molti pazienti sopra i 65 anni la scelgono, perché offre una ripresa più rapida rispetto alla chirurgia tradizionale.
Protesi d’anca per via anteriore: meno dolore, più vantaggi
Una delle tecniche più utilizzate è la protesi d’anca per via anteriore, nota anche come AMIS (Anterior Minimally Invasive Surgery). Il chirurgo entra da davanti, con un taglio più piccolo. Non taglia i muscoli, ma li sposta temporaneamente. Questo riduce il dolore e accelera il recupero.
I vantaggi principali di questo approccio sono:
- meno dolore dopo l’intervento
- meno rischio di lussazione
- cicatrice più piccola e meno visibile
- ritorno più veloce alla vita quotidiana
In alcuni casi, soprattutto nelle donne, si utilizza la cosiddetta tecnica “Bikini”. Il taglio si fa nella zona inguinale, dove la pelle ha una piega naturale. La cicatrice resta nascosta anche sotto il costume.
Non tutti però sono candidati per questa tecnica. Chi ha una massa muscolare molto sviluppata, oppure è obeso, potrebbe avere più benefici con un’altra via d’accesso.
Dopo l’intervento: quando si torna a camminare?
Chi si opera con la tecnica mini-invasiva può alzarsi già il giorno dopo, con l’aiuto di un fisioterapista. Le stampelle servono per circa una o due settimane. Dopo 7-10 giorni, in molti casi, si può tornare anche a guidare.
L’obiettivo non è solo camminare. C’è chi si opera per tornare a correre, nuotare o andare in bicicletta. Questi sport non danno problemi alla protesi. Meglio evitare, invece, quelli più traumatici come calcio o arti marziali, soprattutto se praticati a livello agonistico.
A chi è indicata la protesi mini-invasiva?
Molti pensano che solo i giovani possano fare questo intervento. In realtà anche chi ha superato i 70 anni può beneficiarne. L’importante è che ci siano buone condizioni generali di salute.
Un tipo di protesi, quindi, che aiuta a riprendere la propria autonomia in poco tempo. Chi vuole tornare a camminare senza dolore o ritrovare il piacere di muoversi trova in questa tecnica una soluzione concreta ed efficace.
Questa tecnica offre recupero veloce, meno dolore e migliori risultati estetici. È adatta a persone di ogni età, anche a chi vuole tornare a fare sport. Non è solo una scelta tecnica, ma un vero passo avanti nella qualità della vita.