La Sindrome del tunnel carpale (Stc) è la patologia della mano più diffusa e colpisce maggiormente le donne rispetto agli uomini.
In cosa consiste la Sindrome del Tunnel Carpale?
A causarla è la compressione del nervo mediano – il nervo periferico che dall’ascella attraversa il braccio e arriva alle prime tre dita della mano. All’altezza del polso questo nervo passa all’interno di un canale, detto proprio tunnel carpale. Quando il legamento traverso aumenta di spessore – diminuendo di conseguenza lo spazio nel canale – il nervo mediano si comprime e va in sofferenza.
È a tutti gli effetti una neuropatia che interessa il sistema nervoso periferico. Solitamente a soffrirne di più sono le persone che svolgono determinati lavori manuali con sollecitazioni continuative.
La sindrome del tunnel carpale diventa più frequente anche durante la gravidanza, perché?
L’ispessimento all’interno del tunnel può aumentare:
- se si soffre di artrosi, artrite reumatoide, insufficienza renale cronica o diabete
- se c’è stato un trauma come la frattura del polso
- dicevamo, quando si effettuano continui movimenti di flesso-estensione del polso
- e in particolare quando l’equilibrio ormonale si altera come succede tipicamente durante la gravidanza, l’allattamento e con la menopausa
Diventa più frequente durante la gestazione perché sono proprio gli squilibri ormonali caratteristici dell’attesa a determinare la ritenzione idrica e il conseguente rigonfiamento dei tessuti che può interessare specificamente anche le strutture che passano nel tunnel carpale.
In genere, il disturbo si evidenzia tra il terzo e il sesto mese o verso la fine della gravidanza, essendo anche questa fase caratterizzata da maggiori variazioni ormonali.
Quali sono i sintomi a cui prestare attenzione?
I sintomi che si avvertono sono il formicolio delle prime 3 o 4 dita, la sensazione di intorpidimento e gonfiore della mano soprattutto nelle ore del mattino e in quelle notturne. A seguire possono comparire anche dolore, che può estendersi dalla mano e dal polso fino alla spalla, calo della sensibilità tattile delle dita e della forza prensile della mano, soprattutto a eseguire i cosiddetti “movimenti fini” come abbottonare una camicia.
Come si diagnostica la sindrome del tunnel carpale?
La diagnosi e la cura precoci sono importanti per evitare danni permanenti al nervo mediano. Prima di tutto è bene sottoporsi alla visita ortopedica durante la quale lo Specialista valuta fisicamente mani, braccia, spalle e collo per inquadrare i sintomi e capire se sono collegati proprio alle variazioni ormonali, alle attività quotidiane o a un disturbo sottostante e si escludono quindi altri stati patologici.
Tra i test specifici che si eseguono ci sono ad esempio il test di Phalen e il test di Tinel:
- durante il test di Phalen il paziente deve mantenere i polsi, uno di fronte all’altro, in flessione o estensione per circa un minuto. Avvertire la comparsa di formicolii o di un dolore accentuato alle dita è indice di una possibile malattia in atto;
- Con il test di Tinel si percuote invece con il martelletto la parte anteriore del polso oppure si esercita una pressione decisa con le dita nella zona sopra il tunnel carpale in corrispondenza del legamento traverso. Anche in questo caso se si sente un dolore molto acuto o una sorta di scossa può essere sintomo di Stc.
E’ importante verificare se c’è un effettivo rallentamento nella velocità degli impulsi del nervo così da valutare il grado di sofferenza del nervo mediano e individuare la sede precisa della compressione attraverso un esame elettromiografico.
Come si cura?
Se la Sindrome del Tunnel Carpale è legata alla gravidanza si può intervenire anche con rimedi semplici come alzarsi dal letto perché la posizione supina accentua il problema – alzarsi invece riduce la pressione venosa, ricorrere a lievi massaggi in acqua tiepida o servirsi di tutori da indossare durante la notte per decomprimere il nervo e stirare i tendini. Anche semplici accorgimenti possono dare sollievo come esercizi utili per la rotazione e la flessione del polso. È bene comunque attenersi sempre ai consigli di fisioterapisti o specialisti nella riabilitazione della mano evitando “il fai da te”.
Fondamentali quindi sono il riposo della mano e la fisioterapia che su prescrizione dello Specialista si possono accompagnare alla somministrazione di antinfiammatori, analgesici o cortisonici o alla terapia iniettiva (infiltrazioni di ossigeno-ozono e mesoterapia). Nel caso in cui questi trattamenti risultassero inefficaci o se la patologia persiste ( anche al termine della gravidanza e dell’allattamento) può essere necessario ricorrere all’intervento chirurgico, ovvero all’incisione del legamento traverso del carpo allo scopo di ampliare lo spazio a disposizione del nervo mediano.