Oltre alle numerose patologie ortopediche con maggior frequenza nel sesso femminile (alluce valgo, scoliosi, osteoporosi….), ne abbiamo altre che sono specificatamente legate alla gravidanza ed all’allattamento: sindrome del Tunnel Carpale, epicondilite del polso, Tenosinovite di De Quervain.
I disturbi articolari agli arti superiori sono comuni nelle neomamme abituate a fare tutto con una mano sola mentre l’altra regge il bambino.
Molte donne durante l’allattamento lamentano dolori ai polsi, gomiti o articolazioni delle dita. Sono molto più frequenti di quanto si pensa, ma non sono gravi patologie e per lo più di spontanea risoluzione. Sono dovute principalmente alla posizione assunta durante l’allattamento o nel portare il bambino in braccio. Il polso, le dita della mano e di conseguenza avambraccio e gomito, vengono sollecitati sempre nello stesso identico modo, a lungo, quotidianamente. La ripetitività dello stesso identico sforzo comporta alla lunga un’infiammazione dei tendini e delle giunture interessate. In realtà questo può capitare anche alle donne che usano il biberon o nonne che si occupano quotidianamente dei nipotini piccoli. Anche se una certa influenza sembrano averla anche le alterazioni ormonali tipiche della gravidanza e dell’allattamento. La patologia più frequente è a livello del polso e viene denominata morbo di De Quervain (nome dell’ortopedico che per primo l’ha studiata). Questa è un’infiammazione che interessa i due tendini estensori del pollice (abduttore lungo ed estensore breve del pollice) nel passaggio della guaina omonima a livello del polso. Queste tendiniti sono piuttosto fastidiose e in alcuni momenti anche molto dolorose. Però sono generalmente transitorie. Una volta venuta meno la causa che le ha provocate nel giro di qualche giorno tendono a scomparire definitivamente. Inoltre, statisticamente il 75% delle donne in gravidanza accusa dolori nella zona lombare e così successivamente al parto. Durante la gravidanza, infatti, l’aumento del peso a livello della pancia fa si che il centro di gravità si sposti in avanti causando una risposta posturale con evidenti cambiamenti nella posizione del capo, delle spalle (la chiusura delle spalle viene anche amplificata dall’aumento del peso del seno), delle ginocchia e della colonna vertebrale. Tutti questi ‘aggiustamenti’ determinano un aumento del carico a livello della parte lombare della colonna amplificando la lordosi, causando quel fastidioso mal di schiena che persiste anche dopo il parto. La lombosciatalgia o sciatica è un’infiammazione del nervo sciatico che interessa il gluteo e la parte posteriore della coscia e del polpaccio, a volte anche del piede, ed interessa il 35-60% delle donne in gravidanza. I sintomi sono caratteristici poiché, a differenza della lombalgia, ovvero del mal di schiena localizzato nella zona lombare, il dolore dovuto alla sciatica in gravidanza è più simile a una fitta intensa e bruciante che si irradia lungo l’arto inferiore, interferendo spesso con la deambulazione (perché la gamba coinvolta è dolorante o indolenzita). Il disturbo si presenta in genere dopo il 5°-6° mese di gravidanza, con un picco nel terzo trimestre, quando il pancione è ormai cresciuto. A causare la lombosciatalgia sono la crescita dell’utero e il peso del bambino, che comprimono il nervo sciatico, e la particolare postura (iperlordosi) assunta in questo periodo dell’attesa. Molto importante per evitare di essere colpiti da queste patologie e’ tenere sotto controllo l’aumento del peso.