Dottoressa Francesca
Romana Rossetti

Traumatologia

Lo Studio e la Cura delle lesioni traumatiche

La Traumatologia è la disciplina che si occupa dello studio e della cura delle lesioni traumatiche in generale. La parte di essa che concerne l’apparato locomotore è di competenza strettamente ortopedica; per definizione l’Ortopedia è infatti la chirurgia degli organi di movimento.

Tra le specialità medico chirurgiche la traumatologia è certamente quella che ha origini più antiche ed è nello stesso tempo quella che ha fatto negli ultimi anni i maggiori progressi, gli infortuni della strada e del lavoro sono le principali cause di lesioni traumatiche dell’apparato locomotore.

I processi di riparazione delle strutture muscolo-scheletriche sono di importanza cruciale per la sopravvivenza dei vertebrati, pertanto nel corso di anni e anni di evoluzione tali processi si sono sempre più perfezionati così da essere efficaci non solo per la guarigione ma anche per il ripristino della normale funzione delle strutture muscolo-scheletriche. Compito del chirurgo ortopedico è pertanto quello diseguire, facilitare i processi di guarigione e non di imporli, perché non corrette procedure terapeutiche possono ritardare se non impedire una completa “restitutio ad integrum”.

Che cosa si intende per Frattura?

Con il termine di “frattura” si intende una soluzione di continuo, completa od incompleta di un osso, ed un corretto approccio terapeutico prevede la riduzione della frattura, cioè il ripristino della normale morfologia del segmento scheletrico fratturato, con il conseguimento di un soddisfacente allineamento dei monconi di frattura e la stabilizzazione cioè l’impiego di metodiche incruente o cruente che mantengano la riduzione ottenuta.

Le metodiche incruente prevedono l’utilizzo di fasciature, bendaggi, apparecchi gessati; le metodiche cruenti sono degli interventi chirurgici con l’impiego di mezzi di sintesi quali le placche, i chiodi, ecc.

La sintesi può essere applicata a cielo chiuso cioè senza apertura del focolaio di frattura (chiodi endomidollari, fissatori esterni), o a cielo aperto (viti e placche).  La scelta di una metodica piuttosto di una altra dipende dal tipo di frattura, dalla sede, dalle esperienze del chirurgo, ecc.

Il traumatologo oltre che della riparazione anatomica delle ossa e delle articolazioni colpite dal trauma deve tener conto delle condizioni generali del paziente e del suo recupero funzionale: il recupero della funzione anzi è preminente per importanza rispetto alla riparazione anatomica. Infatti quest’ultima può essere anche accettabile, ma il recupero funzionale deve essere il più perfetto possibile.

FRATTURE DEL CAPITELLO RADIALE DALLA SINTESI ALLA CAPITELLECTOMIA

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Dottoressa Francesca Romana Rossetti

Ortopedia, Artroscopia e PRP