Dottoressa Francesca
Romana Rossetti

Artroscopia di Caviglia

Caviglia

Artroscopia di Caviglia - Caviglia

Che cosa è un’artroscopia di caviglia?

L’artroscopia di caviglia è una tecnica chirurgica mini-invasiva che impiega la tecnologia delle fibre ottiche, lenti di ingrandimento, e monitor video digitali per consentire al chirurgo di visualizzare direttamente l’interno di una caviglia attraverso piccole incisioni della pelle.

Queste incisioni o portali, di circa mezzo centimetro di lunghezza, sono­ praticate sulla caviglia per consentire l’inserimento di un artroscopio, una piccola videocamera a fibre ottiche, e strumenti speciali artroscopici miniaturizzati. Soluzione fisiologica sterile viene fatta circolare attraverso la caviglia per distendere l’articolazione, creando più spazio per favorire i movimenti dell’ artroscopio e degli strumenti.

Questo permette anche una migliore visibilità all’interno della caviglia e la bonifica dei detriti. Talvolta verranno usati dispositivi di distrazione per aiutare il chirurgo ad ingrandire temporaneamente lo spazio della caviglia. I pazienti con gravi alterazioni artrosiche con perdita dello spazio articolare non sono buoni candidati per le procedure di debridement artroscopico.

Questi portali sono collocati strategicamente nel tentativo di evitare vasi sanguigni e nervi. Le incisioni sono realizzate nella parte anteriore o posteriore della caviglia, o una combinazione di questi. A questo punto, del fluido sterile viene fatto scorrere attraverso la caviglia per aprire ulteriormente l’articolazione. La telecamera e gli strumenti possono poi essere scambiati tra i portali per eseguire l’intervento. Al termine della procedura, le piccole incisioni verranno cucite (suturate) con due punti. Alla fine la caviglia sarà fasciata con un bendaggio moderatamente compressivo dopodiché sarete riportati in stanza.

Cosa si può curare con l’artroscopia della caviglia?

L’artroscopia di caviglia può essere utilizzata come alternativa alla chirurgia aperta, che è un approccio chirurgico che utilizza grandi incisioni, per accedere all’interno della caviglia. Può essere utilizzata per diagnosticare e trattare diversi disturbi dell’articolazione della caviglia. L’elenco dei problemi che questa tecnologia può curare è in continua evoluzione, ma oggi include:

  • Difetti osteocondrali dell’astragalo (indicato anche come osteocondrite dissecante, OCDS, fratture osteocondrali)

Questi distacchi di frammenti fatti di osso e cartilagine si verificano in genere a seguito di distorsioni della caviglia acute o da più distorsioni che danno origine ad un’instabilità cronica. Cause atraumatiche di OCD, invece, comprendono insulti vascolari, predisposizione genetica, anomalie metaboliche o endocrine. I pazienti spesso lamentano dolore alla caviglia persistente e gonfiore progressivo. Questo può essere associato a sintomi meccanici di blocco e riduzione del movimento (rigidità). La diagnosi viene fatta con la visita medica e con esami tra cui i raggi X, la Risonanza Magnetica e in alcuni casi la TAC. Il trattamento si baserà sulla dimensione e sulla posizione del difetto osteocondrale, sui sintomi associati, l’età e le richieste funzionali del paziente. Dopo aver fatto la diagnosi in artroscopia, le opzioni di trattamento comprendono: la tecnica delle microfratture, le perforazioni subcondrali, la fissazione del frammento, oppure procedure di innesto osseo e/o cartilagineo.

  • Impingment o conflitto anteriore e antero-laterale della caviglia (noto anche come “caviglia dell’atleta” o “caviglia del calciatore”)

Questo problema si verifica quando la porzione anteriore dell’osso e dei tessuti molli dell’articolazione della caviglia si infiammano a causa degli stress ripetuti come quelli che sono provocati dai calci alla palla ad esempio. Ciò causerà dolore alla caviglia, gonfiore e può limitare il movimento della caviglia, soprattutto la flessione dorsale (perdita della capacità di “piegare le dita dei piedi verso il naso”).

Camminare in salita spesso è doloroso. Questo è comune nei giocatori di calcio e in ogni atleta che subisce distorsioni della caviglia ricorrenti. La diagnosi di conflitto anteriore della caviglia può essere fatta dall’identificazione di osteofiti, o “speroni ossei” visibili nelle comuni radiografie della caviglia. A volte una Risonanza Magnetica è necessaria se gli speroni ossei non sono presenti alla radiografia. La Risonanza può identificare una porzione ridondante dei tessuti molli nella grondaia antero-laterale della caviglia che non si vedono con i raggi-x standard. Questo viene chiamato impingment antero-laterale fibroso della caviglia. Se le cure non chirurgiche non riescono a risolvere il problema, l’artroscopia della caviglia può essere utilizzata per eliminare i tessuti molli ridondanti e/o gli speroni ossei (guarda figura in basso).

  • Impingment o conflitto posteriore della caviglia

Ciò si verifica quando l’osso e i tessuti molli del retropiede (la porzione posteriore della caviglia) si infiammano a causa di stress ripetuti. Ciò causerà dolore alla caviglia, gonfiore, e spesso limitazione della flessione plantare della caviglia (perdita della capacità di “premere sull’acceleratore”). Questa sindrome da uso eccessivo si verifica più frequentemente nei ballerini, ma la si può osservare anche in altri atleti. Come il conflitto anteriore della caviglia, il conflitto posteriore di solito è associato a problemi ossei nella parte posteriore della caviglia come ad esempio la presenza di speroni ossei (osteofiti).

Può anche essere associato ad un osso accessorio, che non si trova in tutti i pazienti e che viene indicato come os trigonum. Il trattamento chirurgico prevede l’esecuzione di incisioni artroscopiche nella parte posteriore della caviglia per accedere alla zona dolorosa. Gli speroni ossei, i tessuti molli infiammati e, se presente, l’os trigonum possono poi essere rimossi in artroscopia.

  • Sinoviti

Per sinovite si intende l’infiammazione del tessuto che riveste l’articolazione della caviglia (sinovia) che spesso si manifesta come dolore, gonfiore e perdita di movimento. Ciò può verificarsi a causa di un trauma acuto, a causa di un’artrite infiammatoria (es. l’artrite reumatoide), uso eccessivo, oppure a causa della malattia degenerativa delle articolazioni (l’artrosi). Se le opzioni di trattamento non chirurgico non riescono a fornire sollievo, l’artroscopia della caviglia può essere utilizzata per rimuovere chirurgicamente la sinovia infiammata.

  • Corpi mobili

In seguito ad un trauma alla caviglia, la cartilagine articolare e/o pezzi di tessuto cicatriziale possono diventare liberi e fluttuare nel camera articolare dando origine a quello che viene definito come un “corpo mobile”.

Questo fenomeno può verificarsi anche come cornice di una malattia chiamata condromatosi sinoviale, dove il rivestimento dell’articolazione diviene calcifico per motivi talvolta inspiegabili. Questi corpi liberi sono come piccoli sassolini che interponendosi tra le ossa del giunto articolare possono causare problemi come blocchi e fitte dolorose che spesso portano a dolore cronico, gonfiore e perdita del movimento. Occasionalmente i corpi mobili possono essere identificati con radiografie standard o con una TAC, ma più spesso una Risonanza Magnetica si rende necessaria per visualizzare il corpo mobile. L’artroscopia della caviglia può essere eseguita per trovare e quindi rimuovere il o i corpi mobili.

  • Artrofibrosi

A volte un vecchio trauma, un intervento chirurgico alla caviglia, infezioni della caviglia, e artriti infiammatorie come l’artrite reumatoide possono predisporre i pazienti allo sviluppo di tessuto cicatriziale all’interno dell’articolazione o artrofibrosi. L’artroscopia della caviglia può essere utilizzata per identificare questo tessuto cicatriziale e rimuoverlo.

  • Infezioni

Un’artrite settica cioè l’infezione dell’articolazione, non può essere trattata efficacemente con i soli antibiotici. Spesso necessita di un intervento chirurgico d’urgenza per lavare l’articolazione e rimuovere fisicamente batteri e liquido purulento. Questo può essere fatto con una procedura aperta o con una artroscopia. Anche se le infezioni della cute e dei tessuti molli intorno alla caviglia sono una controindicazione all’artroscopia della caviglia, nella maggior parte dei casi l’artrite settica può essere un’indicazione per l’artroscopia della caviglia.

  • Fratture della caviglia

L’artroscopia della caviglia può anche essere utilizzata insieme a tecniche convenzionali di riparazione delle fratture per garantire che il normale allineamento anatomico della cartilagine all’interno della caviglia venga ripristinato. Questo viene fatto per ridurre al minimo il rischio di futura artrosi post-traumatica.

  • Tendiniti dell’Achilleo come esiti di Malattia di Haglund

In altri casi il dolore posteriore può essere localizzato all’inserzione del Tendine d’Achille sulla sua apofisi calcaneare. Generalmente questo si verifica in esiti di Malattia di Haglund (una osteocondrosi dell’adolescenza che provoca una crescita anomala del calcagno generando una apofisi calcaneare posteriore più voluminosa, ipertrofica). Questo becco osseo sfrega con il tendine d’Achille provocandone l’infiammazione che poi genera dolore e può arrivare col tempo fino alla rottura del tendine stesso.

Mediante la metodica endoscopica si riesce a rimodellare l’apofisi posteriore del calcagno e a risolvere così il problema e la sintomatologia dolorosa.

  • I dolori inspiegabili della caviglia

Occasionalmente i pazienti sviluppano sintomi come dolore, gonfiore, blocco, rigidità che non possono essere spiegati con le tecniche diagnostiche, come radiografie, TAC, Risonanza Magnetica o scintigrafia ossea. Dopo aver provato senza successo tutti i trattamenti non chirurgici, l’artroscopia della caviglia può essere proposta per diagnosticare le lesioni all’interno dell’articolazione della caviglia. Essa offre l’opportunità di guardare direttamente l’interno dell’articolazione, individuare i problemi potenziali e in molti casi di effettuare il trattamento risolutivo.

Quali sono i vantaggi dell’ artroscopia di caviglia rispetto alla chirurgia aperta?

L’artroscopia di caviglia rende possibile la visualizzazione diretta della parte interna della caviglia senza grandi cicatrici (enorme vantaggio estetico). Si riducono al minimo gli altri problemi che si hanno con le grandi incisioni della chirurgia convenzionale, come dolore, sanguinamento, aderenze e infezioni. La natura mini-invasiva di questa procedura ha un’ospedalizzazione molto breve (in genere 24-48 ore). I pazienti sono in grado di iniziare la riabilitazione funzionale prima, e di conseguenza di tornare molto prima al lavoro e alle attività di alto livello come ad esempio lo sport.

Complicazioni

Le potenziali complicanze dell’artroscopia di caviglia, anche se hanno una percentuale di incidenza bassissima, comunque esistono e includono: lesioni ai nervi, vasi sanguigni, tendini, legamenti o cartilagine della caviglia, infezioni profonde e superficiali, cicatrici dolorose, distrofia simpatico-riflessa, mancata risoluzione del problema, strumenti rotti, e complicanze anestesiologiche.

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